Oltre ai trattati internazionali e alle regole europee che è obbligatorio recepire, anche l’Italia ha approvato sue leggi che tutelano l’ambiente nei suoi vari aspetti (per es.: Codice (la raccolta sistematica di norme relative a una sola materia ) dei Beni culturali e ambientali, reati (reato: comportamento sanzionato penalmente, con il carcere o altri provvedimenti restrittivi della libertà, con sanzioni in denaro (pene pecuniarie), sanzioni amministrative, ecc.) ambientali previsti dal codice penale, leggi su rifiuti e scarichi industriali, uso di pesticidi in agricoltura, specie animali protette, edilizia, tutela del mare, biodiversità (la differenziazione tra individui di una stessa specie in relazione alle condizioni ambientali, la coesistenza nello stesso ecosistema di specie naturali e vegetali in equilibrio grazie alle relazioni tra loro) : si parla in questi casi di tutela diretta dell’ambiente.
Ma le leggi non bastano, serve anche la volontà popolare di renderle effettive con i propri comportamenti individuali quotidiani. In più il Codice civile, la legge fondamentale per regolare i rapporti tra soggetti privati, consente al singolo individuo proprietario di un bene immobile di agire (fare qualcosa, in questo caso rivolgersi a un giudice per ottenere ragione) a tutela della sua proprietà ( diritto assoluto dell’individuo e oggetto di questo. Patisce però anche dei limiti di diritto pubblico, es.: espropriazione per pubblica utilità e di diritto privato es. rapporti di buon vicinato) contro le immissioni inquinanti di ogni tipo (odori, rumori, sostanze, vibrazioni, ecc.), provenienti dalle proprietà confinanti (che confina, è attaccato alla mia proprietà) : in questi casi si parla di tutela indiretta dell’ambiente.