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Il questionario
- Uno strumento di misura che raccoglie in modo sistematico caratteristiche, comportamenti o opinioni dell’intervistato (chi risponde, unità statistica )
- Uno strumento di comunicazione» che facilita l’interazione tra ricercatore, rilevatore e intervistato, con domande rivolte a tutti nella stessa forma e con lo stesso significato per tutti
La progettazione del questionario
- prima fase: definizione degli obiettivi e concettualizzazione
- seconda fase: redazione del questionario
- terza fase: verifica del questionario
La definizione degli obiettivi e concettualizzazione : documentarsi sull’argomento, individuare delle variabili da raccogliere rispetto ai temi d’interesse, identificare i destinatari del questionario
La redazione del questionario:
Prevedere la successione logica dei temi trattati
- predisporre una sequenza di domande che riguardano lo stesso argomento, evitando di tornare su argomenti già trattati, inoltre fare in modo che i quesiti seguano un percorso logico e coerente
- le domande poste devono essere collocate in modo che non condizionino le risposte a domande successive
- impostare la successione degli argomenti/temi in modo da non creare salti radicali
Verificare l’opportunità di introdurre le domande filtro
- dalla risposta alla domanda filtro dipendono diverse sezioni del questionario
- la domanda o le domande successive alla domanda filtro entrano talmente nel dettaglio da diventare frustranti per chi non possiede i requisiti per rispondere
- diventa uno strumento per non condizionare la risposta (in quanto in caso contrario c’è il rischio che chi si trova a dover rispondere ad una domanda “non pertinente” possa rispondere a caso)
Verificare l’opportunità di introdurre le domande retrospettive
- quando si vogliono richiamare alla memoria del rispondente fatti avvenuti nel passato
- collocarli verso la metà del questionario
- hanno lo scopo di sollecitare la memoria senza influenzare i ricordi
- suggerimenti: ridurre l’intervallo di riferimento della domanda, porre una batteria di domande per collocare a livello temporale i ricordi, proporre un buon numero di alternative di risposta per sollecitare la memoria, ricorrere a un diario
Verificare l’opportunità di introdurre i quesiti su temi delicati
- ad esempio quando si fanno domande su uso di droghe o su comportamenti violenti subiti
- porre queste domande verso la fine del questionario quando si è instaurato un clima di fiducia tra intervistatore e rispondente
Formulazione dei quesiti: il linguaggio
Si deve tenere conto dell’argomento su cui si vuole indagare e la popolazione oggetto di indagine
- usare termini semplici
- evitare termini tecnici
- usare termini precisi
- usare domande dirette brevi
- evitare espressioni in negativo
- non influenzare la risposta alle domande
- fare esempi per chiarire la corretta interpretazione delle domande
Formulazione dei quesiti: la preparazione delle domande
Stabilire quanta libertà lasciare all’intervistato:
- Domande aperte (a risposta libera) lasciano all’intervistato la possibilità di esprimersi nella forma che preferisce, utilizzando parole proprie
- Domande chiuse (a risposta fissa predefinita, semplice) prevedono a priori delle alternative di risposte predefinite
- Domande semiaperte (a risposta mista, multiple) prevedono un insieme di possibili risposte già fissate
e poi un’ultima risposta con la modalità «altro (specificare)»
Domande aperte
I vantaggi:
- minimo rischio di condizionare la risposta
- uniche domande possibili quando il fenomeno indagato non si conosce bene
- utili nel trattare argomenti delicati
Gli svantaggi:
- alti costi e lunghi tempi per la codifica* delle risposte
- elevato rischio di errore nella registrazione delle risposte da parte degli intervistatori
- necessità di personale addestrato affinché non ci sia distorsione nell’interpretazione delle risposte
- maggiore sforzo di elaborazione da parte del rispondente
- la qualità delle risposte fornite è funzione del livello culturale del rispondente
Quando usarle:
- per la messa a punto del questionario definitivo
- nei sondaggi sulle opinioni, gli atteggiamenti e le motivazioni
- quando si prevedono risposte quantitative (età, reddito, ecc)
- quando le risposte sono molto variegate (luogo di nascita, attività lavorativa, ecc)
Domande chiuse
I vantaggi:
- riduzione tempi di codifica, che è effettuata direttamente sul campo.
- riduzione degli errori di codifica e dei tempi di elaborazione.
- riduzione degli errori di trascrizione degli intervistatori.
- sollecitano la memoria.
- facilitano il rispondente.
Gli svantaggi:
- se la lista delle risposte è lunga, l’ordine con cui vengono lette le risposte può influenzare gli intervistati
- possono indurre a fare scelte non molto ragionate soprattutto quando le domande riguardano opinioni, motivazioni o atteggiamenti
- l’elenco delle risposte potrebbe non coprire tutti i casi possibili, inducendo il rispondente su una risposta di ripiego oppure a non rispondere
Domande semiaperte
Per godere dei vantaggi delle domande aperte e chiuse:
- si formula la domanda che prevede un insieme di possibili risposte già codificate e poi un’ultima risposta con l’opzione «altro (specificare)»
Formulazione dei quesiti: cosa domandare
Individuare delle macro-tipologie di domande:
- domande di struttura
- domande di contesto
- domande di scopo