Fin dall’antichità l’uomo osservò i fenomeni atmosferici. Parecchi filosofi greci ( Socrate, Teofrasto, Pitagora, Democrito ed Ippocrate ) studiarono l’atmosfera. Nel 340 a.C. Aristotele scrisse un trattato la “Meteorologia” in cui si occupava dello “studio di cose sollevate da terra”.
Nel XVII secolo Cartesio, Galilei e Torricelli si interessarono allo studio della disciplina adottando il metodo scientifico: una sistematica raccolta dei dati che portava ad enunciare leggi fisiche basate su misurazioni strumentali. Tra il 1650 e il 1750 furono inventati strumenti di misura indispensabili: il barometro, l’igrometro e il termometro.
Newton, Pascal, Mariotte e Boyle studiarono i fenomeni atmosferici e fecero molte scoperte.